L’eCommerce B2c ritorna a crescere in Italia. Dopo la
battuta d'arresto del 2009, le vendite online aumentano
infatti del 14% nel 2010, facendo così
raggiungere al mercato un valore di 6,5 miliardi di
euro. Per la prima volta si supera la soglia
dell’1% di vendite online sul totale delle vendite
retail, un dato che riguarda sia le vendite di servizi (+15%)
che di prodotti (+13%). Le stime sono dell'Osservatorio
eCommerce B2c della Business School del Politecnico di Milano
(www.osservatori.net)
Positivo è il confronto con l’andamento dei
principali mercati europei e con gli USA, dove la
crescita attesa è mediamente inferiore a quella nel nostro
Paese. L’incremento previsto nel 2010 per il mercato
italiano è infatti circa doppio rispetto a quello inglese e
statunitense (+8%), superiore a quello tedesco (+12%) e in
linea con quello francese (+15%). Il nostro mercato cresce e
diventa attrattivo anche per importanti player stranieri, tanto
che, dai rumors raccolti intervistando gli operatori italiani,
parrebbe imminente l’ingresso di
Amazon.
Anche nel 2010 è l’Abbigliamento a far registrare
l’incremento più elevato con il 43% di crescita rispetto
al 2009, mentre tutti gli altri settori hanno incrementi
compresi tra gli 11 ed i 19 punti percentuali. In
valore assoluto sono invece Turismo (con +443 milioni
di euro) e Abbigliamento (con +149 milioni) i
settori che danno maggiori contributi alla crescita.
Gli acquirenti online in Italia hanno raggiunto quota 8
milioni, spinti certamente anche da fenomeni sociali come i
social network, che hanno determinato l’acquisizione di
una maggiore dimestichezza e fiducia nel Web. La spesa
media annua dell’acquirente italiano è
allineata a quella dei consumatori online francesi e tedeschi
con valori compresi tra gli 800 ed i 900 euro ed è
significativamente più bassa di quella dei web shopper
inglesi, pari a oltre 1.400 euro.
L’export cresce del 19% raggiungendo quota 1,05 miliardi
di euro, e sono moda, voli e hotel le categorie merceologiche
più vendute all’estero, tanto che alcuni tra i brand
più noti della moda Made in Italy hanno una
quota di export – prevalentemente in Unione Europea,
Stati Uniti e Giappone – decisamente superiore alle
vendite effettuate in Italia.
La bilancia import-export dell’eCommerce italiano
è però nel complesso negativa. Il valore assoluto
dell’import è infatti pari ad oltre 2 miliardi di euro,
più del doppio del valore dell’export, essenzialmente
riconducibile alla biglietteria aerea (ad esempio Easyjet,
Ryanair) e alla prenotazione di hotel (Booking su tutti) che
insieme valgono oltre i tre quarti dell’acquistato da
parte di italiani su siti stranieri.