Una ricerca SDA Bocconi condotta in collaborazione con
Capgemini italia ha investigato il rapporto tra ICT e
funzioni aziendali, analizzando l’impatto sui
processi operativi e sui rapporti interfunzionali.
Il 71% delle imprese del campione dichiara di avere già
investito in progetti relativi all’ICT e le principali
aree di implementazione risultano essere Marketing e
Vendite (28%), Logistica (11%), Operations (8%),
Amministrazione Finanza e Controllo (7%) e Acquisti
(4%).
Le imprese che mediamente più credono ed investono nel ruolo
dell’ICT sono di grandi dimensioni, operano nel
settore terziario e sono supportate da un’adeguata
cultura aziendale pro-tecnologica. È opinione diffusa
che la funzione che maggiormente possa beneficiare
dall’implementazione di queste applicazioni sia la
Produzione, a seguire le attività di innovazione e sviluppo
prodotti e per ultime il Marketing e le Vendite. Dal rapporto
emerge che sono poche le imprese che effettuano
indagini ex-ante comparando costi e valore aggiunto atteso
prima dell’introduzione di una tecnologia
innovativa (solo il 34%) ed in un numero ancora più
basso le imprese che prevedono una valutazione a consuntivo (il
24%).
Il 64% delle imprese ritiene invece importante definire degli
indicatori a misurazione dei benefici operativi apportati, come
per esempio la velocità e puntualità di una consegna o il
time-to-market.
Un altro risultato interessante della ricerca ha dimostrato
come, all’interno delle aziende che sostengono
investimenti importanti in ICT, venga a crearsi un
legame diretto tra l’alta direzione e la funzione Servizi
Informativi, testimiando la creazione di una sinergia
strategica essenziale affinchè le innovazioni
introdotte rispettino e supportino i piani di sviluppo
aziendale.
I Sistemi Informativi di queste imprese rapportano
infatti direttamente al CEO nel 41% dei casi e nel 10% alla
Direzione Generale; di contro, nelle imprese che non
hanno sostenuto questo genere di investimenti, la percentuale
si abbatte di circa un terzo: l’IT fa rifermento al CEO
nel 25% dei casi e alla Direzione Generale nell’8%.