L’Enterprise 2.0, ovvero l’adozione in azienda di
strumenti di Social Network & Community, di Unified
Communication & Collaboration e di Enterprise Content
Management, è un fenomeno complesso che richiede un
profondo cambiamento a livello dell’organizzazione, degli
strumenti e del Sistema Informativo.
Il rapporto tra queste diverse dimensioni di cambiamento non è
semplice e deterministico, ma complesso e dinamico. I
cambiamenti a livello di organizzazione, strumenti e Sistema
Informativo, in altre parole, si influenzano reciprocamente
attraverso dinamiche e retroazioni che devono essere gestite
consapevolmente. Dall’analisi dell’Osservatorio
Enterprise 2.0 del Politecnico di Milano (www.osservatori.net),
in particolare, emerge l’importanza di comprendere alcuni
potenziali “circoli virtuosi” la cui corretta
gestione è essenziale per ottenere benefici strutturali:
-
la relazione fra cambiamento organizzativo e
applicazione di nuovi
strumenti:l’orientamento ai principi
dell’organizzazione 2.0 stimola
l’introduzione e consente l’efficace
applicazione di strumenti 2.0; questi ultimi, a loro
volta, contribuiscono in modo rilevante a rinforzare e
diffondere comportamenti innovativi che diffondono i
principi stessi dell’organizzazione 2.0;
-
la relazione fra strumenti e Sistema
Informativo: l’esigenza di strumenti
Enterprise 2.0 che abilitino processi decisionali e di
collaborazione aperti e adattativi spinge verso lo sviluppo
di un Sistema Informativo 2.0 flessibile e configurabile
attorno alle persone, che consenta una veloce e rapida
introduzione di strumenti e applicazioni garantendo
comunque elevati livelli di sicurezza, integrazione e
performance. La presenza di un Sistema Informativo 2.0 con
una governance e un’architettura efficace,
d’altra parte, responsabilizza le unità
organizzative e le persone stesse a prendere decisioni
relative al proprio ambiente di lavoro. Un mancato
riconoscimento o un’inefficace gestione di queste
relazioni, al contrario, rischia di produrre retroazioni
negative che si traducono in barriere al cambiamento.
L’analisi, inoltre, mette in luce come logiche di
governance tradizionali basate su meccanismi gerarchici top
down e regolati, risultino inefficaci. È possibile,
viceversa, individuare alcuni “elementi
fondanti” della Governance 2.0, che caratterizzano la
gestione di molte delle iniziative di maggior successo
analizzate:
-
leadership e senso di direzione: più che
l’imposizione di piani dettagliati, sono la coerenza,
l’esempio e la comunicazione che forniscono senso di
direzione diffondendo entusiasmo. -
mutua influenza e controllo sociale: le
iniziative dei singoli e le pratiche innovative interne ed
esterne vengono rese visibili in modo da innescare processi
di confronto positivo, riutilizzo e mutua influenza. -
trasparenza e accessibilità
dell’informazione: le persone devono aver
accesso alle informazioni per loro rilevanti e la
comunicazione deve fluire apertamente senza restrizioni e a
meno che non sussistano oggettive esigenze di riservatezza. -
decision making diffuso: le persone vanno
spinte a condividere le decisioni di livello superiore e ad
assumersi la responsabilità di iniziative autonome legate
alla propria sfera di competenza.