L’Osservatorio ICT & PMI della School of
Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) ha
analizzato l’adozione di soluzioni ICT in modalità
“as a Service” da parte delle PMI italiane, in un
campione statisticamente significativo di imprese tra i 10 e i
500 addetti, dal punto di vista delle applicazioni e
dell’infrastruttura.
L’utilizzo di sistemi gestionali in modalità as
a Service nelle PMI italiane risulta – ad oggi
– confinato ad alcuni ambiti specifici. In particolare,
sono stati individuati casi interessanti di adozione da parte
di imprese di piccole o micro dimensioni operanti, in
prevalenza, nel settore dei servizi, con esigenze ICT limitate.
I sistemi adottati si configurano come “pacchetti
semplici” e supportano prevalentemente attività
di natura amministrativa e contabile e, solo in pochi
casi, attività di gestione del magazzino.
Rispetto ad alcuni anni fa, aumenta sensibilmente
l’utilizzo di applicazioni di Business
Intelligence, tra le aziende di tutte le classi
dimensionali, ma è ad oggi marginale l’adozione di tali
applicazioni in modalità as a Service. Il principale
ostacolo risiede nella difficoltà di integrazione
dell’applicazione con i molteplici database aziendali,
dai quali vengono estratti i dati per effettuare le
elaborazioni e generare report o cruscotti. Tale difficoltà è
aggravata dall’elevato livello di frammentazione e
disaggregazione dei dati che caratterizza l’architettura
IT di molte PMI italiane. Se guardiamo all’offerta, anche
la maggior parte dei fornitori di applicazioni di Business
Intelligence sta indirizzando le proprie soluzioni in
modalità as a Service (quando presenti) verso il
mercato delle grandi imprese. Per il futuro si intravvede un
potenziale di diffusione per applicazioni
verticali che non richiedano un’eccessiva
personalizzazione e che consentano di minimizzare lo scambio di
dati con il sistema informativo dell’impresa.
Circa il 3% delle PMI italiane ha adottato
un’applicazione di CRM in modalità as a
Service. Nella maggior parte dei casi, si tratta di
imprese di medie dimensioni operanti nel comparto dei Servizi
(ad esempio, Servizi di Consulenza, Media, ecc.) e della
Distribuzione Commerciale all’ingrosso, mentre sono
minori i casi di imprese operanti nel comparto
manifatturiero.
Se guardiamo, invece, all’adozione di servizi
infrastrutturali in modalità as a Service, emerge
come l’adozione sia ancora in fase embrionale. Circa il
3% delle PMI italiane ha acquistato,nel corso del 2009,
capacità elaborativa in modalità “as a Service”,
mentre circa il 6% ha acquistato servizi di storage, sicurezza
e backup dei dati. Nella maggior parte dei casi, la
capacità elaborativa è stata acquistata per fare fronte a
variazioni, spesso rilevanti,delle esigenze di
elaborazione (ad esempio,in imprese del settore dei media, con
attività importanti di progettazione, ecc.). In altri casi, la
capacità di elaborazione viene utilizzata da imprese del
settore ICT (ad esempio,software house, Independent
SoftwareVendor, System Integrator, ecc.) per testare le proprie
applicazioni prima dell’installazione della soluzione
presso il cliente. La capacità di storage in modalità
as a Service è stata utilizzata prevalentemente da
imprese che hanno visto crescere repentinamente le necessità
di immagazzinamento dati, oppure da imprese in cui si è
preferito non investire in competenze specifiche interne per la
gestione di tali sistemi.