Non si fa che ripetere, quando si parla di digital transformation, che la trasformazione in questione è legata più alla mentalità, ai modelli di business, alle competenze e all’agilità dell’organizzazione che non alla mera tecnologia. Verissimo: la rivoluzione del Cloud rappresenta specialmente per le PMI la possibilità di sperimentare nuovi approcci al mercato basati sul digitale senza dover immobilizzare risorse in hardware. Ciò però non significa che la tecnologia che abilita questo cambiamento non debba evolvere – a volte anche compiendo balzi decisivi – per tenere il passo o addirittura anticipare le esigenze dell’impresa. Soprattutto se si ha la consapevolezza che lo sviluppo di servizi digitali dedicati a partner, collaboratori e clienti è di fatto una strada obbligata e senza ritorno: la formazione di ecosistemi interconnessi e la necessità di accedere ai dati con logiche fondate sulla memoria e attraverso strumenti sempre più efficienti implicano l’adeguamento delle architetture IT in funzione delle leggi della concorrenza e della collaborazione. Non si tratta di semplice forza bruta in termini di capacità computazionale o di storage, quindi, ma anche di efficienza sul piano dei costi e dell’ottimizzazione degli spazi, oltre che – non lo si ribadisce mai abbastanza – di agilità, di modularità, di scalabilità delle soluzioni. Sul piano dello storage on premise, tema particolarmente rilevante per chi si occupa di attività che hanno come fulcro la raccolta, la gestione e l’analisi di dati sensibili, la risposta a molte di queste sfide sono i sistemi flash.
Cresce l’adozione di soluzioni flash, e le performance si impennano
Anche se al crescere della dimensione aziendale diminuisce la sensibilità verso ingombri e consumi, costi operativi e resilienza rimangono comunque i principali criteri su cui si basa la valutazione di un sistema di archiviazione dati. E le soluzioni flash stanno registrando i punteggi più alti in questo senso. La loro adozione, inizialmente frenata da costi non sempre accessibili, ha permesso alle organizzazioni che hanno deciso di implementare architetture ibride o all-flash di raggiungere performance notevolmente migliori di quelle ottenibili con tecnologie di storage tradizionali: a parte per il ripristino di emergenza, in cui le tecnologie flash e ibride superano i dischi a rotazione (Hard Disk Drive, HDD) soltanto di due punti percentuali, nei casi di alta disponibilità e di business continuity, lo scarto raggiunge quasi i il 20%. Rispetto all’utilizzo dei sistemi flash storage, è stato rilevato che per le attività di ripristino il 60% delle aziende che non utilizza tecnologie flash dimostra difficoltà nel rispettare gli SLA, e il 71% di quelle passate alle flash memory, prima del passaggio incontrava le stesse problematiche. Mentre scende al 34% la percentuale delle aziende che utilizzando le tecnologie flash hanno difficoltà a rispettare gli SLA di ripristino.
Sono dati evidenziati da un sondaggio ActualTech Media che ha coinvolto mille utenti di storage, e che sottolinea che se il 33% delle aziende sfrutta ancora un’infrastruttura basata esclusivamente su dischi a rotazione meccanica, il 67% del campione ha adottato alcuni componenti flash: solo il 5% utilizza sistemi all-flash, mentre il 62% ha dato vita ad ambienti ibridi. Nel complesso, il 13% degli intervistati gestisce un data center con oltre il 50% di storage flash, ma è una percentuale destinata a cambiare, viste soprattutto la crescente mole di dati che alimentano oggi il business e la capacità delle tecnologie flash di ridurne il volume: con un rapporto medio di riduzione pari a 5,4:1, i sistemi flash surclassano i dischi tradizionali, che si fermano al rapporto 3,8:1.
Con IBM FlashSystem V9000 VM Sistemi offre velocità e riduzione dei costi
Conscia di questa prospettiva e con l’obiettivo di agevolare la transizione del mercato italiano verso tecnologie sempre più efficienti, scalabili e agili, VM Sistemi (software house faentina partner IBM certificato “Power System Specialty Premier Business”) propone ai propri clienti IBM FlashSystem V9000, una soluzione completa all-flash di classe enterprise che offre tutte le funzionalità dell’approccio flash più un set di funzionalità di virtualizzazione dello storage. In altre parole, gli utenti potranno sperimentare un’accelerazione delle applicazioni critiche grazie alle prestazioni scalabili fornite da IBM FlashCore e al tempo stesso costi inferiori di quelli degli HDD grazie a IBM Real-time Compression. IBM MicroLatency consente poi di scatenare la potenza insita nei dati grazie a tempi di risposta ultraveloci, mentre IBM Variable Stripe RAID garantisce la protezione delle risorse critiche e l’incremento dell’affidabilità sfruttando componenti ridondanti e caricamenti simultanei del codice. Il tutto facendo leva su un’elevata densità di storage e a fronte di minori consumi energetici e un migliore impiego delle risorse.
VM Sistemi ha di recente implementato la soluzione IBM FlashSystem V9000 in un’azienda italiana di medio-grandi dimensioni che aveva manifestato l’esigenza di consolidare l’ambiente storage installato presso la propria sede, allo scopo di aumentare la capacità di archiviazione e la velocità di accesso e backup alle informazioni di maggior valore. E naturalmente con l’obiettivo di contenere i costi a medio termine. È stato così avviato il progetto ‘Storage Consolidation‘, che è consistito nella disinstallazione del sottosistema dischi V7000 (sempre IBM) collegato alle macchine VMWare SAP, il sottosistema NetApp collegato alle macchine VMWare principali e infine il sistema EMC2 per un totale di circa 14TB, sostituito da un sistema IBM FlashSystem V9000. Il risultato? Un’architettura più compatta e più semplice da gestire, a cui corrispondono però prestazioni migliori e costi operativi sensibilmente inferiori, oltre che un’agilità impensabile con un sistema basato su soluzioni tradizionali HDD.