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Indentikit del Chief Technology Officer: cosa fa e che competenze deve avere



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Figura chiave nelle aziende che puntano sull’innovazione, al Direttore Tecnico è affidata la responsabilità di guidare la strategia digitale e IT e i percorsi di transizione, comprendendo in anticipo le potenzialità delle nuove soluzioni. Skill, responsabilità ed evoluzione del ruolo

Pubblicato il 15 apr 2024



Chief-Technology-Officer

Si fa presto a dire Chief Technology Officer. In una dimensione di business in cui le tecnologie digitali costituiscono un asset indispensabile per guadagnare (e mantenere) vantaggio competitivo, non si può prescindere dall’avere in azienda una figura che se ne occupi in modo specifico e continuativo.

La verità, però, è che – soprattutto nelle PMI italiane – colui che ricopre il ruolo putativo di CTO, o direttore tecnico, non dispone di tutte le competenze necessarie a gestire la continua disruption delle innovazioni che arrivano sul mercato. Basti pensare all’imminente diffusione dell’Intelligenza Artificiale Generativa e all’impatto che avrà su una moltitudine di task aziendali: il vostro CTO ha compreso fino in fondo la portata di questo cambiamento? E, più di ogni altra cosa, è pronto a gestire la transizione e a ispirare i team che dovranno affrontarla?

D’altra parte, è sempre più difficile riuscire ad accaparrarsi su un mercato del lavoro ancora molto ristretto le skill giuste. Ancora più arduo è saper trattenere i professionisti e farne crescere le competenze.

Per comprendere meglio di che tipo di figura si ha bisogno in questo scenario tecnologico in rapida evoluzione, abbiamo tracciato l’identikit del Chief Technology Officer.

La figura chiave del Chief Technology Officer nell’era digitale

Cominciamo col dire che il CTO svolge un compito fondamentale, non solo quando si tratta di definire la strategia digitale dell’azienda, ma anche nel garantire l’allineamento degli obiettivi di business con le esigenze tecnologiche delle varie anime dell’organizzazione. Ecco perché la figura del Chief Technology Officer – prima ancora di essere, come molti pensano, un factotum dei servizi IT – deve tradursi in una guida esperta lungo il percorso dell’innovazione.

Le responsabilità principali di un CTO

Al Chief Technology Officer spetta, infatti, supervisionare le operazioni tecnologiche, gestire i team di sviluppo e individuare quali nuove soluzioni adottare e quali benefici ne conseguono. Per farlo deve quindi possedere una visione strategica e una solida conoscenza delle tendenze del settore per prendere decisioni informate.

Le responsabilità e i task di un CTO, naturalmente, variano a seconda dell’azienda e del settore in cui lavora, ma in generale gestisce il reparto IT, fungendo da punto di riferimento per professionisti tecnologici come sviluppatori, ingegneri del software, analisti, amministratori di database. Tocca a lui assegnare le risorse, pianificare il budget, misurare e migliorare le performance e coordinarsi con altre divisioni per soddisfare le esigenze tecnologiche dell’azienda.

Spesso ha anche la responsabilità della sicurezza informatica – anche se nelle organizzazioni più strutturate questo ruolo è affidato al Chief Information Security Officer (CISO) -. In questa veste, il CTO si occuperà dell’individuazione e della mitigazione dei rischi informatici, dell’implementazione delle politiche di sicurezza, della supervisione della protezione dei dati e della gestione delle minacce o degli attacchi informatici.

Come accennato, un buon Chief Technology Officer deve anche essere in grado di monitorare e valutare le nuove tendenze che riguardano il verticale in cui opera l’azienda. Il che implica attività di continuo aggiornamento sulle tecniche, sui linguaggi di programmazione, sulle piattaforme e sulle metodologie di sviluppo software, al fine di garantire che l’impresa rimanga all’avanguardia nel panorama tecnologico.

C’è poi il piano squisitamente relazionale. Si tratta infatti di una figura che deve confrontarsi costantemente con il top management e con i vari responsabili delle operation per garantire una postura tecnologica allineata agli obiettivi strategici. Inoltre, collabora con le altre funzioni aziendali, come il Marketing e le Vendite, per implementare soluzioni tecnologiche che supportino nel tempo campagne e iniziative ad hoc. Naturalmente, il CTO affianca i buyer nelle interazioni con i fornitori di tecnologia, supervisionando ciascuna fase: dalla valutazione dei servizi e dei prodotti alla negoziazione dei contratti, passando per le clausole di manutenzione delle soluzioni acquisite. E dovrà all’occorrenza farsi carico dei programmi di formazione ed education necessari a migliorare le competenze aziendali.

Sviluppare l’expertise necessaria per guidare l’innovazione tecnologica

Saper prevedere e poi gestire l’innovazione tecnologica è dunque un obiettivo chiave per gli aspiranti CTO. È importante ricordare che ogni percorso di crescita professionale è unico e può variare in base alle esperienze personali e alle opportunità disponibili. Tuttavia, costruire un curriculum di studi coerenti e acquisire esperienza pratica nelle aree chiave della tecnologia e della gestione aziendale sono universalmente considerate le basi per intraprendere la carriera di Chief Technology Officer.

Percorsi formativi per aspiranti Chief Technologist

Per diventare CTO servono nozioni di informatica, data science e IT management. È inoltre opportuno acquisire esperienza pratica nel settore in cui si intende andare a lavorare, partecipando a progetti tecnologici complessi e collaborando con team multidisciplinari.

Entrando più nello specifico, un corso di laurea in informatica è sicuramente un buon punto di partenza per sviluppare una conoscenza approfondita dei principi fondamentali della programmazione, dell’architettura del software e della tecnologia digitale.

Dopo la laurea, è consigliabile acquisire esperienza lavorativa in ruoli tecnici. Ciò consente di sviluppare pragmatismo e competenze di valore nel mondo reale. Maturata la giusta maturità professionale, in genere nel giro di quattro-cinque anni, potrebbe essere utile conseguire un Master in Gestione delle Tecnologie dell’Informazione o un Master in Business Administration. Quest’ultimo fornisce le nozioni di base sul piano della gestione aziendale (pianificazione strategica, project management, leadership e gestione delle risorse), imprescindibili per chi ambisce a diventare Chief Technology Officer.

Le abilità soft necessarie per guidare il settore tecnologico

Oltre alle conoscenze tecniche, un CTO deve possedere una serie di skill trasversali. La leadership, l’abilità di gestire team e di comunicare efficacemente sono essenziali per svolgere un lavoro che dovrà essere necessariamente di equipe, e in continua evoluzione.

Anche per questo, è fondamentale essere in grado di analizzare e risolvere i problemi tecnici sia con un approccio efficiente, frutto di un’esperienza comprovata, sia con uno sguardo capace di cogliere l’inusuale, anticipando le sfide e proponendo soluzioni innovative.

Il valore economico del ruolo di Chief Technology Officer

Dovrebbe ormai essere evidente: il valore (anche economico) che un bravo CTO apporta nell’azienda in cui lavora è enorme. Questa figura contribuisce, infatti, in modo determinante alla crescita e alla resilienza del business. La sua capacità di individuare opportunità di implementazione di nuove tecnologie è alla base di qualsiasi miglioramento sul piano operativo, con ricadute importanti sulla riduzione dei costi e sullo sviluppo di prodotti innovativi. Inoltre, come già evidenziato, con le competenze adeguate può svolgere in prima persona un ruolo cruciale nella gestione dei rischi cyber e nella protezione dei dati aziendali.

Componenti e variabili del compenso di un CTO

Quantificare questo valore è tutt’altro che semplice. In generale, l’entità dello stipendio di un CTO dipende da diversi fattori, tra cui la dimensione e il settore d’appartenenza dell’azienda, l’esperienza acquisita e il suo portfolio (documentabile) di progetti. Di solito, come accade per l’alta dirigenza, il suo compenso prevede un salario fisso base e una componente variabile, determinata da bonus e incentivi legati alle performance. Non è raro che vengano poi inclusi pacchetti di stock options o altri benefit a lungo termine per attrarre e trattenere talenti di alto livello.

Percorsi di crescita e opportunità per i Chief Technology Officer

Meglio ribadirlo: per diventare un Chief Technology Officer di successo è necessario integrare una solida base di competenze tecnologiche con capacità di business process management. Durante la carriera è dunque importante acquisire esperienza in ruoli di leadership tecnica, accettando per esempio ruoli da Senior Technical Manager o Director of Technology, posizioni che normalmente danno allo stesso tempo l’opportunità di gestire squadre specializzate, prendere decisioni strategiche e interfacciarsi con i membri dell’alta dirigenza.

Data la rapidità con cui si evolvono le tecnologie, è d’altra parte fondamentale mantenere le competenze aggiornate partecipando a corsi di formazione e conferenze, ma anche leggendo pubblicazioni (tecniche e di scenario) per rimanere al passo con le ultime tendenze e innovazioni.

Solo dopo aver acquisito una vasta ed eterogenea esperienza sul piano tecnico e su quello del management, si può aspirare a ottenere il ruolo di CTO in un’azienda. Ciò può avvenire attraverso una promozione interna o cercando posizioni aperte in altre organizzazioni.

Strategie per sviluppare la carriera di un CTO

Per i CTO che desiderano sviluppare la propria carriera, sono diverse le opportunità che permettono di accelerare la crescita di ruoli e responsabilità. Molti direttori tecnici cercano una specializzazione rimanendo nell’ambito informatico, puntando per esempio a diventare Chief Information Officer (CIO). Ma se si preferisce mettere a frutto le diverse esperienze maturate per ampliare sguardo e raggio d’azione forse è meglio optare per la consulenza: da imprenditore è più semplice proporre la propria expertise tecnologica e offrire la propria vision per creare nuove opportunità di business.

Evoluzione del ruolo di direttore tecnico

L’evoluzione del ruolo di direttore tecnico è in continua trasformazione. Con l’avvento delle tecnologie di frontiera (come l’Intelligenza Artificiale, il Cloud Computing e l’Internet Of Things), il Chief Technology Officer è destinato a lavorare ancora più sotto pressione. Al di là delle competenze acquisite, la capacità di adattarsi al cambiamento e di cogliere continuamente i segnali dell’innovazione saranno dunque fondamentali per il successo di qualsiasi CTO.

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