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Al via Horizon 2020, il programma dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione

Il piano pluriennale (2014-2020) prevede stanziamenti per oltre 70 miliardi, di cui l’11% per le Pmi, la semplificazione nell’accesso e gestione dei bandi e una priorità per i progetti in grado di avere un impatto immediato sull’occupazione. Approvato anche Cosme, il programma per la competitività da 2,3 miliardi di euro

Pubblicato il 28 Nov 2013

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Il Parlamento europeo ha approvato Horizon 2020, il programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2014-2020. Il programma prevede lo stanziamento di 70,2 miliardi di euro. Le modifiche apportate al programma dai deputati mirano a incrementare il supporto alle piccole imprese, attrarre un maggior numero di persone verso la scienza e più scienziati nel programma e destinare i fondi alla ricerca sull’energia non fossile. Oltre a Horizon, Strasburgo ha approvato altri quattro rapporti sull’applicazione dei differenti programmi specifici, che avranno una particolare attenzione al sostegno alle Pmi.

La dotazione per il nuovo programma è aumentata da 50 a 70,2 miliardi, una delle pochissime voci del bilancio Ue con segno positivo per i prossimi 7 anni. L’incremento si deve in gran parte alla creazione di un nuovo pilastro, quello della ‘Leadership industriale’, uno strumento forte di 17,01 miliardi di euro che si propone di accompagnare l’industria e in particolare le Pmi (a loro spetteranno almeno 3,4 miliardi) nello sviluppo di processi innovativi.

Questo nuovo strumento si affianca a quello dell”Eccellenza scientifica’, dotazione di 24,4 miliardi, che punta a valorizzare ricerca di base, creazione di cluster di Università e mobilità dei ricercatori. Infine le ‘Sfide della Società’, portafoglio da 29,6 miliardi e l’obiettivo di indirizzare risorse a settori multidisciplinari per poter rispondere al meglio alle nuove sfide ambientali, sociali, sanitarie e culturali. Il nuovo programma prevede la semplificazione nell’accesso e gestione dei bandi e una priorità per i progetti in grado di avere un impatto immediato sull’occupazione.

In totale circa l’11% delle risorse dovrebbero andare alle Pmi per le quali sarà messo a disposizione un reparto specializzato con un proprio bilancio, per garantire che le offerte di finanziamento siano adatte alle loro esigenze. E’ prevista anche l’istituzione di “Fast track to innovation”, uno strumento per accorciare il “time to market” delle idee innovative.

Dopo il voto del Parlamento, il programma dovrà essere ufficialmente adottato anche dagli Stati membri dell’Ue nelle prossime settimane e avrà inizio il 1° gennaio 2014.

La distribuzione delle risorse non prevede pre-allocazioni di fondi per ogni Paese. I soldi andranno andranno ai singoli progetti sullabase di una classifica stabilita da valutatori indipendenti. Una scelta che mette a rischio le risorse per le aziende italiane da sempre in difficoltà con i bandi europei.


Ogni singolo bando avrà un termine di scadenza per la presentazione delle domande, che potranno essere formalizzate attraverso un portale unico.

I dettagli prevedono che un cofinanziamento della Ue e dei partecipanti. Per la ricerca e sviluppo, la quota Ue può arrivare al 100% dei costi ammissibili, mentre scende al 70% per l’innovazione.

La Commissione punta anche a ridurre a un massimo di otto mesi il periodo tra la presentazione del progetto e la firma del finanziamento.

Insieme ad Horizon 2020, il Parlamento europeo ha approvato anche il programma per la competitività delle imprese e Pmi (Cosme) da 2,3 miliardi di euro. Con Cosme 1,4 miliardi saranno utilizzati per facilitare l’accesso al credito per le Pmi attraverso garanzie su finanziamenti fino a 150mila euro.

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